Il tuo condominio si è imbarcato in un’opera di ristrutturazione tramite il Superbonus e i lavori non sono ancora finiti? Tranquillo, non dovrai restituire i soldi del 110, ma i lavori ancora da completare nel 2024 passeranno a una detrazione del 70% grazie al decreto legge da poco approvato in Parlamento proprio per far fronte ai casi di lavori non terminati al 31 dicembre 2023.
Scopri cosa prevede il decreto, dalle detrazioni ai contributi statali, leggendo il nostro articolo.
Lo scorso 28 dicembre 2023 il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge al fine di sanare i casi di lavori iniziati grazie al Bonus 110% e incompleti al 31 dicembre: un decreto che si è reso necessario visti i cantieri ancora aperti in tutta Italia e il rischio che i condomini perdano le agevolazioni maturate. Vediamo cosa prevede questo decreto caso per caso.
Superbonus 110: nessuna restituzione allo Stato e detrazione dei lavori 2024 al 70%
Per i casi in cui i lavori siano stati iniziati grazie al superbonus 110% (che, ripetiamo per completezza, consiste in una detrazione fiscale con sconto in fattura oppure cessione del credito di imposta) ma questi non siano terminati entro il 31 dicembre 2023 i fruitori non devono restituire allo Stato la detrazione fiscale e possono portare a termine tali lavori mantenendo la percentuale di agevolazione al 110%, anche se non c’è ancora stato il miglioramento di due livelli della classe energetica dell’immobile; per le restanti opere già previste, ma non iniziate prima della fine del 2023, e che verranno dunque eseguite nel 2024 la detrazione passa al 70%.
Lo stesso avviene per chi si sia avvalso del bonus 90% durante il 2023: i lavori da eseguire nel corso del 2024 passeranno al 70% di detrazione fiscale.
Contributo statale dell’Agenzia delle Entrate per redditi bassi a copertura della differenza tra detrazione al 110% e al 70%
C’è anche una buona notizia per tutti quelli che rischiano di perdere la detrazione 110%, perché fanno parte di edifici condominiali o perché i cantieri sono aperti dal 2022 in case unifamiliari e non hanno ancora terminato i lavori: questi casi otterranno un contributo economico da parte dell’Agenzia delle Entrate a copertura della differenza tra il 110% e il 70%, a patto che siano rispettate queste due condizioni:
- al 31 dicembre 2023 sia stato raggiunto uno stato di avanzamento lavori almeno del 60%;
- l’Isee immobiliare sia di 15.000 euro.
Il contributo previsto non costituisce reddito e sarà definito con un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze nei prossimi due mesi.
Come si ricava l’Isee immobiliare per ottenere il contributo statale?
L’Isee immobiliare si ricava sommando tutti i redditi familiari posseduti nel 2023. Poi, si sommano i redditi complessivi lordi di:
- coniuge o soggetto legato dall’unione civile anche se non risulta nello stato di famiglia;
- convivente, figli o altri familiari a carico fiscalmente nel 2023.
La somma dei redditi ottenuta va così divisa per il “numero delle parti” ottenuto sommando i valori riportati nella seguente tabella:
Componente | Numero di parti da sommare |
Contribuente | 1 |
Coniuge, parte dell’unione civile o convivente | 1 |
Un familiare | 0,5 |
Due familiari | 1 |
Dai tre familiari in poi | 2 |
Se il risultato della divisione è inferiore a 15.000 euro… evviva, sei meritevole del contributo di Stato!
Demolizioni e ricostruzioni: fine della cessione del credito (con una eccezione)
Particolare condizione viene posta, nel decreto governativo, per i casi di demolizioni e ricostruzione di edifici in zone sismiche 1, 2 e 3, compresi i piani di recupero dei patrimoni edilizi o di riqualificazione urbana: in tutti questi interventi infatti non si potrà più utilizzare la cessione del credito.
Lo sconto in fattura o la cessione del credito saranno ancora disponibili solo in quei casi in cui si avrà già presentato il titolo edilizio abilitativo.
Sismabonus 110%: obbligo assicurativo nel 2024
Ci sono novità anche per i lavori di sismabonus 110% con nuovi cantieri da avviare nel 2024: in questi casi, sarà necessario stipulare un contratto assicurativo per copertura degli eventuali danni sugli immobili ristrutturati, danni dovuti a calamità naturali e catastrofi verificatesi sul territorio nazionale.
Le modalità di attuazione di tale adempimento saranno descritte nel decreto che emetteranno nei prossimi mesi il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Attenzione agli interventi impropri col bonus barriere architettoniche!
Il decreto governativo del 28 dicembre 2023 entra anche nel merito dell’utilizzo improprio del bonus barriere architettoniche, che prevede una detrazione del 75%, e che ha ancora l’accesso alla cessione del credito e allo sconto in fattura.Attenzione a questi casi: sarà infatti rivisto l’elenco degli interventi che consentono l’accesso alla detrazione, salvaguardando tuttavia i diritti delle persone con disabilità. Inoltre, a partire dal 2024, anche per questi interventi sarà necessaria l’asseverazione della conformità dei lavori effettuata da parte di un tecnico abilitato: per tutti i casi, pertanto, che risulteranno impropri o veri e propri abusi… il credito di imposta sarà annullato.